giovedì 12 giugno 2008

IO AD UNA MANIFESTAZIONE

Desidero mettere in rete un articolo del Corriere della Sera sulla manifestazione, di domenica scorsa contro il razzismo, che sta colpendo alcuni nomadi. Vi sono fografato anche io con un mio amico del gruppo Asperger.

http://www.corriere.it/gallerie/20080608.shtml

venerdì 6 giugno 2008

VIVERE CON SPERANZA


Ecco la lettera di una socia Asperger, diretta a me, che parla dei rapporti personali ed entra nel vivo della vita della famiglia e del figlio e mi consiglia dei libri:


"...Io sinceramente non riesco mai a trovare il tempo per annoiarmi, perchè ho sempre troppe cose da fare e quando finalmente ho un po' di tempo libero ne approfitto per leggere o guardare un film. Ultimamente non ho letto niente di particolarmente interessante, molti libri sull'autismo, ma in questo momento mi sembrano tutti uguali. Mi piacerebbe iniziare qualche nuovo romanzo tanto per cambiare genere. Capita molto raramente che io mi senta angosciata, in genere sono ottimista e cerco sempre il lato positivo delle situazioni. Posso dire che a volte sono triste, ma per la maggior parte del tempo sono una persona serena.
Mio figlio invece è spesso angosciato e ansioso, a volte non sa neanche il perchè. Lui cerca di farsi degli amici ma a volte si scoraggia perchè non riesce mai ad andare d'accordo per lungo tempo con qualcuno.
Non so che libri consigliarti, mi sembra che tu legga molti saggi, uno degli ultimi che ho letto è "il cacciatore di aquiloni", mi è piaciuto molto. Amo anche i libri di Gabriel Garcia Marquez sono molto diversi dal nostro modo di pensare (lui è sudamericano).
Tu dici di non sentirti asperger e penso che sia giusto così: asperger è solo un'etichetta. Tu sei una persona con qualità e particolarità solo tue.
Ho letto il commento di Zuelya sul tuo blog. Pensa che anche io ho deciso di iscrivere mia figlia (asperger) ad un corso di teatro. A lei piace molto recitare e a casa copia parti intere di film. Secondo me un corso di recitazione può aiutarla a capire meglio le emozioni degli altri e anche di se stessa"

La lettera di un giovane Asperger sul lavoro

Ecco la lettera di presentazione di un socio Asperger,
che racconta il suo rapporto con il lavoro. Mi pare interessante come esperienza di
lavoro:


"....Io ho avuto alcune esperienze lavorative.
La prima con una mia amica, per codificare dei testi
letterari in XML, dal momento che conoscevo questa amica da
anni, è stato facile, poi dovendo usare il computer, lo
era ancora di più.Poi, mentre mi stavo disperdendo negli studi
universitari,un altro lavoro mi ha trovato, nel senso che non
lo cercavo,ma, un amico che conosceva le mie capacità informatiche mi
segnalò a un'azienda, dove ho lavorato sei anni.
Al momento sono un consulente informatico, nonché membro
della cooperativa LEM.
La cosa importante è valorizzare le proprie virtù e
capacità, nonché passioni, in alcune cose siamo talmente
bravi che gli altri passano sopra ad alcune nostre
stranezze ".

lunedì 2 giugno 2008

IL MIO RAPPORTO CON IL LAVORO



Dal 14 di gennaio ho iniziato il mio tirocinio in Via Michele Mercati, al Ministero Beni Culturali.Non vedevo l'ora, di fare una nuova esperienza dopo due anni di tirocinio in un Centro di formazione professionale, avevo voglia di cambiare.Al CFP, mi ricordo che al primo anno mi vestivo con un giacchetto jeans, sembravo un alunno. Dopo ho cominciato, a cambiare abbigliamento.
Tutte le mattine dovevo arrivare puntuale, stavo in segreteria, facevo le mansioni di aiuto segretario,ma non avevo il computer il 2 anno.Però, fra le esperienze che ho fatto, mi è capitato di sollevare un disabile, all' inizio mi metteva soggezione, dopo l'ho fatto ben volentieri.
In quel Centro ho visto anche vari laboratori, dalla falegnameria fino alla ristorazione.Dal secondo anno, ho cominciato a cambiare carattere, comportandomi da dipendente, non dando confidenza a nessuno del personale, tranne a poche persone.
Il lato positivo del Centro Simonetta Tosi, ero visto come un ragazzo colto.
Però io avevo l'aria di un religioso, perchè mentre leggevo mi capitava di essere chiamato o in Segreteria o in Direzione.
Poi il 14 Gennaio, ho iniziato il mio nuovo tirocinio, in Via Michele Mercati, che si trovava ai Parioli, mi alzavo presto, tutte le mattine prendevo l'autobus o il tram 3 per andare li.
Il primo giorno non mi diedero neanche una scrivania, dovevo fare a metà con quella di mio padre, alla fine mi diedero la scrivania e il computer.Io con il computer, ho recensito parecchi libri, da quello di Corrado Staiano, "Maestri del Novecento", non l'ho letto tutto l'ho letto solo a metà.Era una raccolta di interviste, a tutti i personaggi del Novecento a scrittori, politici intellettuali,con le relative foto.
Ho fatto anche molta rassegna stampa, all'inizio non sapevo tagliare seguendo la manualità, poi ho tagliato seguendo la manualità.
Nei momenti di noia leggevo, o rileggevo i libri presi la prima volta in tutte le biblioteche di Roma.
Sul piano personale, finalmente, sono riuscito a convincere un ragazzo della lista ad uscire, con me. Lui ha il terrore di vedere le persone, più di uno. Io ho il terrore di avere un gruppo vero, dato che vie email comunico.
Quando sto ad esempio al Circolo lettori, che si trova alla Biblioteca Pigneto, trovo il mio spazio personale.

Lettera di un amico sul futuro dei giovani

Vorrei pubblicare la lettera di un socio Asperger, che parla dei tempi attuali e del consumo eccessivo degli oggetti, ma anche della guerra e della pace .

Non voglio spaventarti, Marco,ma i tempi che si avvicinano si preannunciano non migliori di quelli che abbiamo lasciato.Ho ascoltato molti commenti, di persone sagge, che dicono che siamo abituati ormai a una vita alla quale non vogliamo
più rinunciare, ma che dovremo per forza prima o poi abbandonare.
Non è solo la pizza e la TV, come bene hai individuato,
ma l'automobile, la casa di proprietà, l'uscire a cena, l'andare in
vacanza, il comprare lo shampoo o medicinali, l'andare in palestra,
e potrei continuare la lista a lungo.In generale si tratta della vita che oggi conosciamo.

I RISCHI DI UNA GUERRA

Io non credo che stia per finire nell'immediato, non ho un idea
apocalittica del futuro. Più facile che si scateni una nuova guerra mondiale
a bassa intensità per la spartizione delle risorse primarie del pianeta,
prime fra tutte il petrolio, portandoci tutti ad essere mediamente
e progressivamente sempre più poveri.
Guerra a bassa intensità è quella che ha lasciato quarant'anni
nella morsa dei contractors (sorta di eserciti privati) l'America Latina,
in balia di governi autoritari e di economie povere, e che
ha diviso la società in due: i pochissimi molto ricchi e i moltissimi
molto poveri. Ora sta riemergiendo, ma è una realtà giovane
e tutto potrebbe cambiare da un momento all'altro.
E l'Italia ? Ci sono voci molto contradditorie sull' Italia,
alcune che insistono sul creare una europa di serie B (Spagna,
Italia, Grecia, Turchia e paesi dell'est) e altre che dicono che
sarebbe meglio fare uscire l'italia dall'UE.
Io però sono convinto che entrambe queste voci sono infondate.
Le forze che controllano le economie, stanno spingendo
l'Italia verso un destino più simile alla Sicilia degli anni '70, cioé
a una sorta di succursale del crimine.

POSSIBILITA' DI CAMBIAMENTI

Individuo almeno due grandi spinte interne al cambiamento,
ma al di là delle parole dei politici nessuna delle due vede
un Italia libera, democratica e civile per il prossimo futuro.
La prima è la spinta per ora vincente, arriva dall'estero, Francia,
USA, Inghilterra, svizzera e punta allo sfruttamento dell'acqua
(unica vera risorsa locale) allo sfruttamento del territorio
(risorsa strategia militare) e allo sfruttamento della salute delle
persone (risorsa per l'industria farmaceutica).
La seconda ruota quasi interamente sul cemento, ma non secondarie
sono le attività per lo smaltimento illegale dei rifiuti, lo sfruttamento
della manodopera, il commercio di persone ... è per lo più una
spinta interna a volte contraria a volte sinergica alla prima,
ma che fa capo alle grandi organizzazioni malavitose del nostro
paese.
Per colpa di queste forze, assisteremo putroppo sempre più spesso
alle "localizzazioni", cioè alla battaglia civile sempre più serrata
e sempre più aggressiva dello "stato" verso i cittadini di uno specifico
ben determinato comune, o quartiere, che dovranno decidere
(se presi di mira) se andarsene o rimanere e combattere.
Putroppo l'informazione non sarà con loro: a fronte di vecchi e
bambini malmenati, ci sarà sempre una poderosa barriera prottettiva
dei media, come i telegiornali, che dipingeranno come "rivoltosi",
"disobbedienti" quando non proprio "terroristi" i cittadini comuni
costretti a difendersi, per isolarli e lasciarli in balia degli oppressori.
Tutte le scene di violenza dei cittadini contro lo stato, saranno
costruite a dovere, e ribadite alla nausea, per convincere ogni
indeciso che i fatti di violenza sono causati da "pochi pazzi"
o malviventi. Ma ci vorranno ancora molti anni per capire a livello
nazionale l'inganno, e nel frattempo ci sarà chi ci avrà guadagnato
montagne di soldi.

CONSIGLI DI VITA

Cosa ci rimane da fare ? Non molto. Io consiglio per chi può di andarsene dall'Italia. Per chi non può l'unica difesa è costruirsi una rete di persone,
ma in futuro saranno realtà sempre più comuni: se da una parte
l'oppressore in veste "statale e ufficiale" sarà più violento,
dall'altra come in America Latina saremo sempre più obbligati
ad abbandonare la nostra vita in favore di una più sana e più collegiale.
Non tutti i mali insomma, verranno per nuocere....
Per la ragazza, continua a cercare, quando meno te l'aspetti
ne trovarai una. La vita è una continua sorpresa
e qualche volta riesce pure ad essere una sopresa dolce. ;-)
Gio!