giovedì 11 ottobre 2012
Un ricordo di pàpà
Per quanto riguarda mio padre ho deciso di raccontare un sacco di cose.
Noi stavamo a Zagarolo, l’abbiamo avuta per tanti anni poi nel 99 è stata venduta.
Ci ho passato tutte l’estati, avevo un mio spazio divertendomi pure.
L’inverno dovevo andare a scuola, non mi andava proprio .
Poi come ho raccontato in Non avevo le parole, per tutto il periodo
delle medie ho sempre avuto l’insegnate di sostegno. Mio padre mi invitava molto a stare con gli altri, a non aver paura, soprattutto dei “violenti.
All’inizio non volevo stare con le persone, per questo le odiavo.
Poi con il tempo è stato lui che mi ha insegnato, a solidarizzare
con gli altri. I compiti li facevamo sempre insieme, ma voleva
che mi muovessi da solo. Mi lasciava le bollette da pagare, i primi
tempi avevo la testa fra le nuvole e parlavo da solo, non sapevo neanche
contare i soldi, specialmente quando c’erano le lire mi facevo fregare
molto più facilmente e lui si arrabbiava molto. Con le persone ha sempre
avuto un buon rapporto, anche se litigava mi rimproverava che non mi piaceva
niente. Con il tempo ho cominciato a cambiare. Ci siamo conosciuti di più
scrivendo Non avevo le parole è stato come se ci parlassimo. Lui si interessava
di tutto anche del gruppo Asperger, voleva che mi ci iscrivessi proprio per maturare
psicologicamente.In confronto a me èra molto pignolo. Quando è arrivato l'euro ho cominciato a stare più attento. Non parlavo molto con lui dei problemi personali.
Per tutto il periodo delle medie,e delle superiori dicevo che andava tutto bene ma
in realtà qualche volta andava male, a scuola. Una volta l'ho sognato, che mi telefonava il pomeriggio diceva:" dove sei"?, gli dicevo che stavo tornando a casa.Un'altra volta me lo sono sognato che stava in stanza mia, stavamo controllando il blog,gli raccontavo quello che facevo nel gruppo Asperger, del perchè all'inizio non mi trovavo bene. Lui voleva che io mi facessi una vita propria, per questo ha lottato dieci anni per farmi entrare al Ministero dei Beni culturali, non si è mai arreso neanche quando è stato operato le prime volte.
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