mercoledì 2 giugno 2010

Un film di Paolo Virzì sul precariato

Ieri ho visto Tutta la vita davanti al Cineclub Detour, con il gruppo Asperger devo dire che mi è piaciuto molto, aveva dei tratti pesanti, c'erano Valerio Mastrandrea, Massimo Ghiniì, e Micale Ramazotti, Isabella Aragonese, la scneggiatura è di Francesco Bruni e la regia di Paolo Virzì.
Tratto da un romanzo di Michela Murgia, Il mondo deve sapere, il libro parla di precariato, la protagonista ha vissuto quel mondo, lavorando in una di quelle società.
Nel film si vede Marta che dopo una laurea trionfante, riesce a trovar lavoro come baby-sitter e quindi come telefonista nel call-center. Ovviamente incontra tutte le difficoltà della vita perchè all'apparenza è un mondo bello, ma dentro nasconde tanta sofferenza, si fa carriera solo per soldi e fregandosene degli altri, tanto che nel film Massimo Ghini, il direttore, muore per le disgrazie familiari e un amore clandestino.
Valerio Mastrandrea come sindacalista della Cgl va al call- center , ma la gente è disgustata della politica. Dopo abbiamo fatto il dibattito: ognuno ha detto la sua, raccontando la propria esperienzxa.

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