mercoledì 7 maggio 2008

Una vecchia lettera ad un' amica del gruppo

Premetto che ho voluto pubblicare questa lettera di qualche tempo fa, per cercare di far aprire di più le madri che hanno i figli, che non vogliono uscire da qualsiasi disabilità grave. Questa madre aveva infattti una figlia piccola con molti problemi.Visto che nella società di oggi dominano solo i media che trasmettono programmi, dove le persone che hanno un figlio disabile grave, vanno li solo e soltano per attirare l'attenzione del pubblico a casa.

Ciao Patrizia,
sono Marco Brancia scrivo da Roma, la tua storia mi ha colpito molto tu hai
una figlia che va ancora a scuola, io ho 28 anni e sono in cerca di lavoro, come
del resto tutti i giovani della mia età che non lavorano.Per certi aspetti mi rispecchio molto, da piccolo avevo gli stessi problemi di tua figlia. Se non ne fossi uscito, sarei stato considerato "autistico", essere autistici secondo me non è un male, sono persone sensibili che capiscono di più gli altri dall'interno.
Io ci sto provando, la società in questi ultimi anni mi giudica "normale",io non lo ancora capito che cosa significa essere normale, fare le cose quotidiane, alzarsi andare al bagno e non avere problemi. Io per esempio,lo dico, non sono riuscito ad essere una persona socievole, proprio, perchè mi porto dietro questo bagaglio di difficoltà che avevo quando avevo l'età di tua figlia.Vado anche io in analisi e parlo di questi problemi.
Mi mette ansia parlare veramente di me in pubblico, specialmente ricordare i
momenti brutti. Però ci sono riuscito a superarli.Io ho fatto la visita per avere l'aggravamento d'invalidità alla clinica Sant'Alessandro, che si trova a Roma. Sono stato seguito da diverse dottoresse, mi ricordo una domanda che mi fecero, una mi è rimasta impressa "hai avuto una ragazza"?, li sono rimasto di sasso, ho risposto di no, mi ha chiesto se volevo averla, io gli ho risposto si.Però questa esperienza, mi è servita ad essere almeno più sicuro di me, non che prima non lo fossi. Mi ha fatto piacere conoscerti via email, io ho provato piacere a parlare
con te.
Ciao Patrizia
Marco

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